sPRIGIONIamo la solidarietà
“sPRIGIONIamo” la Solidarietà - Un sabato per una spesa diversa nei nostri supermercati
"sPrigioniamo la solidarietà” è il titolo dell'iniziativa che si è svolta sabato 25 gennaio in alcuni supermercati
del territorio lucchese. Di cosa si
è trattato? Sul modello della Colletta Alimentare, è una colletta di prodotti per l'igiene personale. Quanto raccolto sarà destinato ai detenuti del Carcere di San Giorgio a Lucca.
L’iniziativa in collaborazione con l’amministrazione della Casa Circondariale di Lucca (il carcere di San Giorgio) e sotto l’egida della Prefettura, se da
un lato non ha potuto che mettere in evidenza alcune carenze dell’amministrazione della giustizia, come quella della continua riduzione delle risorse economiche a disposizione necessarie per garantire la dignità dei detenuti, dall’altra ha permesso di evidenziare e valorizzare la partecipazione attiva e consapevole di giovani della nostra città: alcuni studenti del Liceo "A. Vallisneri" hanno creato il volantino dell'iniziativa, giovani scout e non (giovani anagrafici o giovani dentro) sono poi stati impegnati fattivamente nei punti di raccolta per sensibilizzare chi si recava a fare la spesa e per eseguirematerialmente la raccolta.
Sono state oltre cinquanta le persone che hanno collaborato, grazie ad un reale lavoro di rete iniziato già alcuni mesi fa attraverso il quale si è riusciti a mettere insieme un ventaglio di associazioni del nostro territorio, dal Gruppo Volontari Carcere ad AEliante, dagli Amici del Villaggio alla Comunità di Sant'Egidio, dalla Pastorale Giovanile ai tre gruppi Scout Agesci della Piana di Lucca, ovvero Lucca-Ponte 1, Lucca 3 e Lucca 4 assieme all'associazione del Liceo Vallisneri LiberaMente Lucca.
Perché questa iniziativa? La finalità era duplice: da un lato garantire un approvvigionamento consistente di prodotti per la pulizia e per l’igiene da utilizzare all’interno del carcere, stimolando la generosità dei nostri concittadini, dall’altro informare, sensibilizzare, comunicare quale è la situazione del carcere non solo a Lucca ma nel nostro paese (non dimentichiamo che il 28 maggio 2014 terminerà la “proroga” concessaci dall’altra Corte di Strasburgo per far sì che anche in Italia il carcere rispetti gli standard europei di vivibilità, spazi, ecc.), e quale possa e debba essere attualmente il senso della pena e della rieducazione già prevista dalle norme e dalla nostra Costituzione.
Per parlare di questo si è scelto, da parte de gruppo di lavoro, di utilizzare i tanti luoghi comuni che circolano quando si parla di carcere e di pena perché, come si legge nella splendida locandina abbiamo cercato di ...raccogliere Luoghi Comuni perché dietro i Luoghi Comuni ci sono delle persone...
Che dire di questa lunga maratona che ci ha visto impegnati dalle otto del mattino alle otto di sera offrendo un sacchettino, un biglietto di promemoria, oltre a sorrisi e spiegazioni a tutti coloro che si sono recati in sei supermercati della piana?
Anzitutto che l’iniziativa ha davvero avuto un successo che è andato al di là delle nostre migliori aspettative, a giudicare dal numero di scatoloni pieni di prodotti che il furgone messo a disposizione dall’amministrazione penitenziaria ha scaricato presso il carcere per tre o quattro volte nel corso del pomeriggio. Sì, le persone sono state generose, ed anche se vi è stato chi, comprensibilmente, anche di fronte al nostro invito ha “tirato innanzi”, vi sono stati molti e molti nostri concittadini che hanno chiesto, discusso, espresso le loro opinioni, ascoltato le nostre spiegazioni, e con un sorriso, usciti dalle casse, ci hanno consegnato il sacchetto con i prodotti, dentifrici, saponi, spugne e chi più ne ha più ne metta, scegliendo quasi sempre ben più dell’unico prodotto che avevamo loro proposto.
E tanti anche gli episodi, come quello della signora che porgendo i prodotti ha detto...”Bene, ve ne ho messo uno per ogni qualità, con questi, almeno un detenuto, ha il servizio completo...”, piuttosto che quella persona, non più giovane, dopo aver girato per qualche minuto intorno ad uno dei nostri tavoli, ci ha chiesto se potevamo dargli una confezione di carta igienica, che ha chiaramente ricevuto, contraccambiandoci con un sorriso. Tra tutti in particolare ne voglio ricordare uno: verso le sette di sera si è avvicinato un signore, sull’ottantina, che ha preso un bigliettino con l’indicazione dei prodotti, ha tirato fuori una penna ed ha iniziato a scrivere, porgendomi il biglietto stesso e salutandomi con un sorriso. Il biglietto è qui sul mio tavolo e c’è scritto: “E’ l’unico problema di questa nazione, i delinquenti, i ricchi sono fuori, i gabbiani dentro, liberiamo i gabbiani!” Ed ha anche disegnato una balena stilizzata. Chissà, aveva un po’ l’aria di un poeta clochard, non saprei, ma non dimentico il suo sorriso. Cinque righe di demagogia direbbe qualcuno, di populismo qualcun altro....Io credo, e voglio sperare, che possa rappresentare il sentimento diffuso di un popolo che inizi a comprendere che dietro le sbarre ci sono persone, dietro alle persone delle storie, che sono storie di errori, di azioni talvolta imperdonabili, ma anche e soprattutto storie di sofferenza, di povertà, di malattia e di emarginazione.
Infine voglio ricordare che l’iniziativa è stata anche l'occasione vogliamo per commemorare due persone, due amici, che in carcere hanno lasciato il segno ed hanno lasciato altrettanti amici: don Enzo Tambellini e don Giuseppe Giordano già cappellani del carcere di Lucca e che fino a tutto il 28 febbraio 2014 presso il Villaggio del Fanciullo sulle Mura Urbane è attiva la raccolta di magliette, canottiere e mutande.
Massimiliano Andreoni